Mixology… (che bella) Experience!

La terza edizione del più importante evento italiano per i professionisti del mondo della mixology e della Bar Industry ha portato a Milano oltre 7.000 visitatori e più di 120 aziende. Com’è andata?

Sembra ieri che il ricco programma della tre giorni prendeva forma e che le aziende manifestavano il loro interesse confermando la loro presenza (o proponendosi ex novo) per Mixology Experience 2024.
Sta di fatto che, oggi, la terza edizione è agli archivi: dopo due edizioni nei 2 anni precedenti – la prima di rodaggio e la seconda di posizionamento – il gruppo Bartender.it ha scelto di portare in Marzo la fiera che ha riunito per tre giorni a Milano i principali stakeholders del settore su un format ormai di conclamato successo.

Progettualità, innovazione, networking e opportunità di business: Mixology Experience 2024 è stato questo e molto altro. L’evento ha ormai consolidato – e svilupperà sempre più in futuro – un focus ben definito, ovvero il proprio posizionamento business, grazie alla presenza tanto di grandi buyer internazionali, quanto della distribuzione organizzata, delle piattaforme terze e di tante agenzie. Ciò non toglie che – a partire da un unico core ben definito – siano stati molteplici i protagonisti saliti alla ribalta che hanno valorizzano l’anima della manifestazione: riunire insieme i piccoli e medi brand della Craft Zone con i grandi marchi è stata la chiave per creare l’habitat ideale per opportunità di matching e business, senza dimenticare come l’apertura domenicale al pubblico degli appassionati (da non confondere con semplici “turisti per caso”) abbia segnato al contempo una traiettoria ormai consolidata, che mixa l’offerta espositiva con eventi collaterali e con una ristorazione variegata e di qualità.

Numerosi i format che, da Mixology Experience 2024, prendono il largo e che vedranno intraprendere i propri percorsi non per forza unicamente dentro le quattro mura e i tre giorni della manifestazione. Tre su tutti? La Bottega Liquori&Spiriti, che sta sempre più qualificandosi come shop di “chicche”, in grado di sancire una imperdibile tappa per i visitatori e un conseguente volano di conversione per le aziende. Da rimarcare poi il lancio del progetto Pastry InTheMix con la collaborazione di APEI – associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana presieduta da Iginio Massari – ha permesso per la prima volta ad una fiera di miscelazione l’esplorazione delle straordinarie connessioni con il mondo dell’alta pasticceria. Ultimo, ma non meno importante, il ritorno della Speed&Taste Challenge, che ha visto la partecipazione di ben 96 partecipanti in tre giorni e si è conclusa con l’elezione a vincitore del più veloce e più bravo bartender d’Italia 2024, che anche quest’anno volerà in Tasmania grazie all’azienda parter della Challenge. E non ci siamo scordati delle prime edizioni di Grappa Experience Awards, Vermouth Awards e Amaro Awards: a breve, in arrivo un articolo dedicato.

Ora, però… qualche doverosa considerazione – tenendo conto che la redazione di Bartender.it non può concepirsi disgiunta dall’organizzazione dell’evento – la cui realizzazione e produzione è saldamente nelle mani della “cugina” divisione theBar.
Si pensa già alla prossima edizione: l’impulso verso le aziende è e sarà quello di essere sempre più concentrate sui contenuti da esprimere e da far atterrare in fiera. L’immagine artigianale dei prodotti Craft è qualcosa su cui puntare, e qui c’è ancora tanta strada da fare, seppur con limiti di budget rispetto ai “fratelli maggiori” dei grandi brand. Che dire del pubblico? Sta cambiando, e parecchio: l’appassionato rivela a volte una curiosità e uno slancio superiori a quelli del professionista, il che riporta direttamente al bisogno (rilevato durante la tre giorni) di formazione sul prodotto per quanto concerne la parte vendite e commerciale.

Su alcune novità di quest’anno il lavoro da fare è evidente: la prima edizione di Grappa Experience, Amaro e Vermouth Awards deve ancora trovare il suo spazio all’interno di un “panorama awards” la cui cornice in Italia è tutta da costruire. Nulla da invidiare invece, anche a livello internazionale, per il set up della fiera, a detta dei visitatori e di tutti gli espositori con cui ci siamo confrontati nella tre giorni: apprezzata in particolare la centralità del Main Bar, sempre di fondamentale rilievo nei nostri eventi, ma con una collocazione diversa dagli scorsi anni che ha permesso di dare vigore ai prodotti in miscelazione, grazie ai signature drink di Mixology Experience.

Importante poi lo sguardo al futuro e l’approccio intergenerazionale garantito dal progetto Next Bartender: l’attività di “stageing sala bar e accoglienza” ha garantito una messa all’opera riconosciuta – e supportata da un tutorato attivo – ai giovani ragazzi dell’Istituto Alberghiero Carlo Porta di Milano, già al terzo anno di collaborazione con Bartender.it (l’opportunità è aperta a tutte istituzioni scolastiche interessate).

Con che sguardo dunque Bartender.it si orienta a Mixology Experience 2025?
«Il feedback positivo degli espositori, con un 96% di riconferme già avute per l’anno prossimo» sottolinea Luca Pirola «è il più grande attestato di stima per il lavoro che stiamo portando avanti in maniera certosina all’insegna dell’alta qualità». Non possiamo che ripartire da qui!

A presto con le date dell’edizione 2025 di Mixology Experience, stay tuned…

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