Speed&Taste’23: al Dialogue si chiude il cerchio

A Brescia si è conclusa l’edizione 2023 dello Speed&Taste Challenge. Un interesse cresciuto di tappa in tappa per questa iniziativa innovativa, che incrocia momenti di show ad una grande costante: la professionalità

Napoli, Genova, Messina, Livorno e infine Brescia: queste le 5 tappe che – da Marzo a Ottobre – hanno portato in giro per l’Italia lo Speed&Taste Challenge, appuntamento di Bartender.it realizzato in collaborazione con The Prince Factory che si è svolto in parallelo alle rispettive tappe di Baritalia 2023, il laboratorio itinerante di miscelazione promosso da Bargiornale.

Il 23 ottobre, lo Speed&Taste ha chiuso in bellezza quest’annata di Challenge presso la moderna ed elegante location del Dialogue Lounge Bar di Brescia: ancora una volta, è stato premiato – fra i candidati che si sono presentati e hanno messo in pratica le proprie abilità – il bartender contemporaneamente più veloce e bravo. La competizione di speed round bartending ha visto trionfare 3 professionisti: al 3° posto Giacomo Zampieri, al 2° posto Jasmeet Singh e infine il vincitore, al 1° posto Francesco Luciani.
Grandissimi compimenti a tutti e tre 😊

Nel 2024 le novità che riguardano lo Speed&Taste Challenge non mancheranno, a partire da Marzo quando arriverà a Milano la terza edizione di MIxology Experience.
Nel frattempo, ripercorriamo quanto accaduto nella tappa di Brescia, nelle parole e nelle sensazioni di Adrian Cristian che, insieme ad Adela Paul, ha fondato il Dialogue Lounge Bar. Buona lettura!

Come è andata? Considerazioni a caldo?
Direi che è andata bene! È stato divertente e allo stesso tempo piacevole, oltre che una buona opportunità per rivedersi con amici, colleghi e partner del nostro settore.
Dal mio punto di vista, purtroppo, questo tipo di gare rischiano di perdere sempre più visibilità: una tendenza che, a lungo andare, le porterebbe a svanire – un po’ come il flair. E sarebbe un peccato, perché sono molto divertenti e hanno il loro perché, in quanto c’è sempre la possibilità di scoprire nuovi talenti emergenti e allo stesso tempo veder crescere professionalmente i vari concorrenti.

Qual è la filosofia che sta dietro al vostro locale? Come si abbina nell’ospitare un evento come la Speed&Taste Challenge?
Nel nostro locale, la qualità e il servizio fanno da padroni. Lavoriamo solo con prodotti di alta qualità, dando molta attenzione all’artigianalità. La nostra signature list è sempre in cambiamento in base alla stagionalità degli ingredienti e lavoriamo costantemente per dare l’equilibrio perfetto ad ogni nostro cocktail.
Offriamo un servizio con attenzione e velocità – come deve essere ogni Speed&Taste Challenge che si rispetti – e curiamo ogni minimo dettaglio a 360 gradi: l’ospite si deve sentire sempre coccolato e aver sempre piacere di tornare per vivere un’esperienza unica.

Velocità di esecuzione e qualità dei drink sembrano due rette parallele che non si incontrano mai… Eppure sono ugualmente importanti. Come fate a farle conciliare nel vostro locale?
La velocità e la qualità s’incontrano eccome: gli ingredienti fondamentali per far coesistere questi due elementi sono la preparazione e la conoscenza.
Una buona preparazione della linea del servizio è metà del lavoro, indissolubile però dalla conoscenza del prodotto e dalla formazione del personale. Una continua ricerca e la confidenza che quello che stai facendo è la strada giusta sono gli ingredienti del successo. E poi, non dimentichiamoci dell’atmosfera del locale che è comunque il wow factor per l’ospite.
Nel nostro locale, la preparazione e la formazione sono elementi chiave. Quando si aprono le porte siamo come attori ben preparati sul palco scenico: come loro non devono rispettare il copione per non perdere le battute, anche noi non dobbiamo correre perché abbiamo dimenticato gli ingredienti.

Avete visto tanti bartender all’opera durante la Challenge: è una buona occasione per scoprire nuovi possibili talenti?
È sempre un piacere potersi interfacciare con diverse modalità di lavoro e tecniche di velocità. Anche se un pomeriggio di esperienza purtroppo (o per fortuna) non basta: per avere una visione completa del nostro bellissimo mestiere serve del tempo, serve farsi le ossa e serve tanta umiltà per poter imparare dai migliori.

Cosa significa (nel bene e nel male) lavorare sulla miscelazione di qualità in una città piccola, fuori dai radar delle capitali del bere come Milano o Roma o Firenze?
Significa tanto impegno, tanta fatica, ma con grandi soddisfazioni. Non dico che nelle città cosmopolite non si lavori duro, ma il bacino degli ospiti e l’internazionalità dei clienti ti aiutano a trasmettere in modo più veloce la tua visione, il tuo concept. Tramite la nostra miscelazione, i nostri viaggi, le guests nazionali ed internazionali che ospitiamo, cerchiamo di portare un po’ di internazionalità anche a Brescia, che si sta dimostrando sempre più propensa alla cultura della miscelazione di qualità.

Parliamo di food pairing: un drink che abbinereste ad un piatto tipico della vostra città?
Parliamo sempre di food pairing… ma mai di drink pairing.
Un buon pairing di sapori necessita dell’abilità di capire e riconoscere al meglio gli ingredienti, i sapori e il bilanciamento dei loro componenti, soffermandosi al contempo su come stimolare i sensi e su come la luce o i profumi possano influenzare la modalità con cui il gusto percepisce quello che andiamo a mangiare o bere.
E poi, non necessariamente deve esserci un pairing: anche i contrasti sono importanti, e potrebbe essere molto interessante proporre abbinamenti fra componenti contrastanti, che una volta messe insieme possano dare quel equilibrio perfetto, lasciando il segno come esperienza indimenticabile.

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