Molto Speed… Altrettanto Taste! A Caserta il primo vincitore

Parte col botto la prima tappa della Speed&Taste Challenge 2024 del circuito Baritalia. A Caserta, il livello della competition è già al top e a trionfare è Julian Biondi. Next step? Bari!

Cala il sipario sulla tappa di Caserta dello Speed&Taste Challenge: l’appuntamento di Bartender.it, realizzato in collaborazione con The Prince Factory, affianca e arricchisce lungo tutto lo stivale le tappe di Baritalia 2024, il laboratorio itinerante di miscelazione promosso da Bargiornale.
La fermata nella città campana ha contribuito a colorare gli splendidi spazi dell’Hide Speakeasy; a Caserta, il successo dello Speed&Taste Challenge porta con sé una certezza: anche le città più piccole hanno tanto da dire (e da fare) in ambito mixology.

La Challenge – in cui si è premiato il bartender contemporaneamente più veloce e bravo – ha messo alla prova tutti i partecipanti con una drink list studiata con i prodotti delle aziende che supportano e sponsorizzano il tour; oltre a giovani bartender che si sono cimentati nella competition, a Caserta si sono visti anche volti noti e personaggi di spicco della Beverage Industry.
Il podio della giornata è lì a dimostrarlo, un tris di bartender a cui vanno i nostri più grandi complimenti:
1° Julian Biondi
2° Leonardo Todisco
3° Francesco Pirineo

Il vincitore – oltre a portarsi a casa il merchandising ufficiale di Mixology Experience, i gadget degli sponsor e la targa di Spirito Reale – sponsor della Challenge con la sua gamma completa… va a Mixology Experience 2025, con la grande opportunità di essere uno dei protagonisti del main bar!
E ora, tocca a Bari: il prossimo appuntamento è servito per il 20 maggio. Per iscriversi basta compilare il FORM già disponibile per tutte le tappe.

Prima, però, con l’intervista qui sotto facciamo due chiacchiere con Renato Pinfildi di Hide Speakeasy, ringraziando ancora il locale per l’impeccabile e coinvolgente ospitalità!

Come è andata? Considerazioni a caldo?
C’è stata un’affluenza apprezzabile, siamo soddisfatti anche perché la gara è stata presa in maniera molto seria, pur rimanendo un format leggero e divertente. Risultato? Un bellissimo confronto, dove si sono messi in gioco tanti bartender… E in chiusura ho preso parte alla Challenge anche io! Erano anni che non partecipavo ad una gara così: è stato molto stimolante avere intorno tanti amici e colleghi che in maniera amichevole si sono dedicati ad una competizione molto avvincente.

Qual è la filosofia che sta dietro al vostro locale? Come si collega ad ospitare un evento come questo?
Il nostro locale è uno speakeasy, dove l’ospite vive la serata in totale relax, venendo catapultato in un mondo che si rifà agli anni ’20 /’30 del ‘900. I grandi classici la fanno da padrona, ma stanno prendendo piede piano piano anche i nostri signature cocktails. Un evento come lo Speed&Taste Challenge si inserisce nelle dinamiche del nostro locale in maniera naturale:  vi è mai capitato che entrassero contemporaneamente tutti i clienti che hanno prenotato ad orari diversi, ma che si presentano tutti allo stesso orario… ed hanno la pretesa di ordinare tutti quanti insieme?” Ecco: la velocità – in questi casi – sposa perfettamente il concetto di speakeasy. Cerchiamo quindi di servire i nostri ospiti nella maniera più pulita e precisa possibile, così da non perdere la qualità del servizio e del drink e permettere a loro di godere appieno dell’esperienza.

Velocità di esecuzione e qualità dei drink sembrano due rette parallele che non si incontrano mai…Eppure sono ugualmente importanti. Come fate a farle conciliare nel vostro locale?
Cerchiamo di farlo grazie a tanta pazienza, sia da parte della mia collaboratrice e direttrice di sala Anna, sia da parte mia dietro al bancone, soprattutto quando ad un tavolo numeroso richiedono tanti drink con basi alcoliche ed analcoliche diverse… e magari, tra questi drink, trovi pure i soliti “fuori menù ma a fantasia del barman”, senza indicazioni precise. Dinamiche del genere capitano così spesso che inter nos abbiamo dato un nome a queste richieste: un Renatino per l’”alcolico fai tu” ed un Ana per i “free alcol” 😊
Capacità di esecuzione e capacità di interpretazione dei gusti dei nostri ospiti viaggiano ormai di pari passo. Nel mondo di oggi, l’ospite richiede sempre più attenzioni ed è ormai diventata routine per noi dell’Hide Speakeasy far conciliare velocità di interpretazione e velocità di realizzazione, così che l’ospite possa vivere serenamente la sua serata di relax, nonostante il nostro cervello e le nostre mani fumino come una locomotiva a vapore degli anni ’20.

Avete visto tanti bartender all’opera durante la Challenge: è una buona occasione per scoprire nuovi possibili talenti?
Certo, ma è anche l’occasione per imparare nuove tecniche di gestione del banco con tante comande. Nella tappa di Caserta si sono avvicendati nuovi talenti, ma anche tanti veterani e posso dire che non si finirà mai di imparare.

Cosa significa (nel bene e nel male) lavorare sulla miscelazione di qualità in una città piccola, fuori dai radar delle capitali del bere come Milano o Roma o Firenze?
Nel bene, vuol dire delocalizzare e accendere i riflettori su tanti talenti e su veterani che cercano di far crescere il proprio territorio perseguendo le proprie idee di ospitalità e imprenditorialità locale; per noi Campani, in particolare, significa anche decongestionare una capitale del bere miscelato come Napoli, dove al costo del cocktail – che è di qualità – va aggiunto un costo di parcheggio che è spropositato. Molte persone preferiscono la periferia o i capoluoghi minori alla grande città proprio per la comodità economica di alcuni servizi primari.
Nel male, vuol dire sacrificio e dedizione (con passione) con tanta, tanta pazienza nel far capire ai propri ospiti che – nonostante non si sia in un capoluogo della miscelazione come Napoli, Milano, Firenze, Roma ecc. – il costo del cocktail non comprende solo l’esperienza che si sta vivendo sorso dopo sorso, ma comprende tanti costi di gestione che sono quasi uguali a quelli dei capoluoghi. Questa mentalità, sfortunatamente, è ancora profondamente radicata nelle piccole e medie città del centro sud Italia, anche se qualcosa sta cambiando, grazie alla nostra santa pazienza.

Parliamo di food pairing: un drink che abbinereste ad un piatto tipico della vostra città?
Un piatto tipico della città di Caserta è il ragù con la salsiccia di polmone e fegato abbinato a dei maccheroncelli fusellati. A questo piatto – per la sua untuosità, grassezza e soprattutto succulenza a cui si abbina la morbidezza e la tendenza dolce della pasta di semola e dei fegatini presenti nella salsiccia – abbinerai un classico New York Sour, dove il float di vino rosso è a base di Pallagrello nero casertano o di Falerno del Massico (la DOC più antica della storia, risalente ai romani).

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